‘Damsel’, il film interpretato da Millie Bobby Brown, ha il finale che molti desideravano per ‘Game of Thrones’.

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‘Damsel’, il nuovo film di Netflix, con Millie Bobby Brown nel ruolo principale, ha la conclusione che molti avrebbero voluto vedere in ‘Game of Thrones’.

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Nel film, uscito in streaming l’8 marzo, Brown interpreta una principessa di nome Elodie, ingannata da un principe che la abbandona nella caverna di un drago vendicativo; per salvarsi, deve affrontare molte sfide.

Ma non solo la storia del film, ma soprattutto il suo finale, stanno ribaltando la tradizionale narrazione delle fiabe, come spiegato dallo sceneggiatore Dan Mazeau a TheWrap: “Si tratta di prendere queste storie tradizionali di cavalieri in armatura scintillante ed esplorarle da una prospettiva diversa, e parte di ciò non è solo salvare se stessi, ma diventare anche il salvatore di qualcun altro”. “Volevamo che Elodie passasse per l’intero arco di una eroina, partendo da qualcuno spaventato fino a diventare qualcuno di forte.”

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Nella trama, la fanciulla interpretata da Brown accetta di sposare un bel principe, ignara del fatto che la realtà intende sacrificarla per saldare un vecchio debito. Intrappolata nella caverna di un drago sputafuoco, dovrà usare la sua intelligenza e perseveranza per fuggire.

La rappresentazione di Brown, come principessa disprezzata, è elogiata dai fan, e la conclusione che il suo personaggio ottiene era ciò che molti speravano per Daenerys Targaryen, la Madre dei Draghi in ‘Game of Thrones’.

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Sui social media, molti spettatori hanno paragonato i percorsi delle principesse: “Damsel ha avuto la fine felice che volevo vedere per Targaryen in #gameofthrones.” ha scritto una persona; Un altro ha detto: “Elodie ha avuto la fine che Daenerys Targaryen meritava, e ringrazio gli sceneggiatori di questo film per questo #Damsel.”

Oltre a Bobby Brown, ci sono nomi come Robin Wright, Angela Bassett e Nick Robinson nel cast. La regia è di Juan Carlos Fresnadillo, noto per il suo lavoro su “Intacto” (2001) e “28 settimane dopo” (2007).