Javier Bardem ha rivelato di aver esitato prima di accettare il ruolo di José Menendez nella serie “Monsters“, a causa delle scene scomode che raffigurano gli abusi che i suoi figli, Erik e Lyle Menendez, avrebbero subito.
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La serie, che racconta gli eventi del caso Menendez, è stata un successo su Netflix, drammatizzando gli omicidi di José e sua moglie, Kitty Menendez, avvenuti nel 1989.
Bardem ha spiegato in un’intervista a LADbible che ha avuto bisogno di tempo per riflettere prima di accettare il ruolo a causa della natura oscura del personaggio, ma una volta impegnato, si è dedicato a interpretarlo nel miglior modo possibile senza rimanere troppo legato al ruolo.
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“Ci ho pensato molto, in realtà. Mi ci è voluto un po’ per dire sì [al ruolo], a causa di questa questione. Una volta che mi sono impegnato, non ci ho pensato più molto. Mi sono semplicemente tuffato, ho fatto quello che dovevo fare e sono uscito da lì senza farne un grande evento. Questo è stato esattamente ciò di cui avevo bisogno per interpretarlo. L’ho interpretato e poi sono uscito perché non volevo rimanere [come José Menendez] troppo a lungo.”
Javier ha anche commentato che, sebbene non abbia letto personalmente le critiche di Erik Menendez alla serie, crede che l’intero team abbia trattato l’argomento con grande sensibilità e cura.
Chloë Sevigny, che recita anche nella serie nel ruolo di Kitty Menendez, ha commentato quanto deve essere difficile per i fratelli Menendez vedere le loro storie rappresentate sullo schermo, ma ha sottolineato l’importanza di un nuovo documentario di Netflix che permette ai fratelli di parlare direttamente del caso, offrendo al pubblico l’opportunità di ascoltare le loro prospettive personali.
Fonte: LadBible | Foto: YouTube (@Netflix) | Questo contenuto è stato creato con l’aiuto dell’intelligenza artificiale e revisionato dal team editoriale